FEIKAR

KARATE DO

Il Karate sembra avere origini molto lontane. Discendete dalla scuola cinese e prima ancora da quella indiana o tibetana, essa giunse al mondo occidentale tramite studiosi dell’animo umano.

Si crede che il monaco buddista Bodhidharma (in giapponese Daruma), fondatore della filosofia Zen, nel monastero di Sorinji o Shaolin in Cina, fu il primo a ideare per i suoi allievi un addestramento fisico capace di migliorare la mente, per meglio affrontare i sacrifici che la regola religiosa imponeva loro. Si tratta del Kempo. L’anno è il 520 d.C.

+39 02 95781620

logo Feikar

Anni di pratica

KARA

“spirito vuoto”

TE

“Mano”

道)

DO

“Sentiero”

道場

DOJO

“Luogo di saggezza”

Karate DO Disciplina

Si tramanda che, non solo questa disciplina fosse praticata dallo stesso Budda, ma che da essa siano poi originate arti come il Kung Fu ed il Tai Chi Chuan.

Presto si scoprì che tale allenamento poteva rendere l’uomo autosufficiente nella pratica della difesa personale, rivelandosi di estrema utilità per i monaci e per gli abitanti dei villaggi frequentemente aggrediti dai briganti.

Importata nelle isole Ryu Kyu quest’arte si mescolò alle locali tecniche di lotta, dando origine ad un nuovo metodo (947 d.C.).

In quel periodo il feudatario di Okinawa proibì l’uso delle armi. La popolazione ricorse allora a quel nuovo metodo di lotta senza armi (allora conosciuto con il nome di TO-DE, mano cinese), ribattezzandolo OKINAWA TE, ossia “la mano di Okinawa”.

Può essere attribuita a Gichin Fumakoshi l’origine e la diffusione a livello mondiale del karate, termine che tradotto dagli ideogrammi giapponesi può assumere il significato di “mano vuota” o “mano di Cina”.

Divenuto maestro elementare, Funakoshi dovette trasferirsi a Tokyo per insegnare. Fu qui che fondò la scuola di karate e cominciò a divulgare quest’arte, creando lo stile Shotokan (letteralmente “onde di pino”; Shoto era il luogo dove si trovava il suo Dojo, palestra).

Nel 1922 presentò al pubblico il suo karate, riscuotendo un tale consenso che il Ministero dell’educazione propose al Maestro di insegnare karate nelle Università giapponesi. Nel 1955 Funakoshi fondò la J.K.A. (Japan Karate-do Association).

Contemporaneamente, uomini provenienti da scuole marziali diverse, quali l’Aikido e il Ju Jitsu, avvicinandosi al karate e adattando le loro conoscenze al nuovo insegnamento, diedero origine a stili diversi di karate, quali lo Shitoryu (1926 Maestro Mabumi), Gojoryu (1930 Maestro Myagi), Wadoryu (1936 Maestro Chtuka), ulteriori stili o scuole sono considerati sottostili.

Il principio rimaneva comunque sempre lo stesso, educare il corpo per migliorare lo spirito

FEIKAR

Testimonianze Migliori

Massimo T.

Oggi facciamo Karate Do

Oggi facciamo Karate. Con disciplina. Con rigore. Con fatica. Con amore. Oggi facciamo Karate. Ancora. A mani vuote e a piedi nudi, vestendo un Kimono consunto e allacciando una cintura che conosce bene le nostre dita. E’ Karate quello che facciamo oggi. Percorrendo un Do che Lei non si stanca di tracciare. Ascoltando la Sua voce che ancora sferza i nostri gesti. Ricalcando i Suoi passi con rispetto e con fiducia. Noi facciamo Karate.  Dentro e fuori il Dojo. Lo indossiamo come se fosse un Gi e ci sentiamo forti e fieri.

Roberta M.

Noi ragazze dello Zanshin

Allineate lungo il tatami, con i nostri kimono bianchi e spessi e l’espressione concentrata, abbiamo tutte ben chiaro che non esiste un modo femminile di fare Karate. Esiste solo un giusto atteggiamento mentale, quello che fa la differenza tra la forza e l’efficacia. Diciassette. Cinture nere e qualche sporadica marrone. Vogliamo apprendere, migliorare, conoscere, lasciare che le nostre mani imparino a trasformare il gesto in una tecnica pulita ed elegante, completata da una giusta dose di Kime.

Karate Do . Difesa personale . Dojo . Shotokan . Karate Do . Difesa personale . Seminari . Shotokan . Karate Do