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DIFESA PERSONALE

Attualmente nella nostra Società sembrano prevalere sentimenti che nulla hanno in comune con le ragioni del vivere sociale.

Infatti, più o meno quotidianamente strati diversi della popolazione sono costretti a difendersi da violenze e soprusi, e di reati di ogni genere i mass-media ci forniscono tutti i giorni una buona dose di informazioni.

La difesa personale deve essere intesa come uno strumento conoscitivo ed operativo per poter affrontare al meglio il nostro quotidiano e non deve essere intesa come lotta fisica.

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Anni di pratica

下段払い

GEDAN BARAI

“Parata Bassa”

追い突き

oi-zuki

“Colpo diretto”

前蹴り

mae-geri

“Calcio frontale”

両手受け

morote-uke

“Blocco a due mani”

Difesa Personale

Quanti si sono mai chiesti perché un bambino ha paura di entrare in una stanza buia? Le ombre nascondono, camuffano, fanno vedere fantasmi. Per il mondo dell’adulto è valido lo stesso discorso.

La stanza buia può essere un tuffo in mare, un volo sulla luna, se non la natura e lo stesso organismo umano. Per poter prevenire e combattere ciò che può essere male, l’individuo deve essere in grado di definirlo per adottare poi la cura più giusta.

Tutti gli uomini sono dotati dei cinque sensi e della capacità di intuire, perché è proprio attraverso di essi che il mondo si propone loro ed essi sono fondamentali per la difesa del mondo.

Sono un utile mezzo di prevenzione del pericolo ed è importante il loro sviluppo che, a differenza del corpo che si consuma e si indebolisce con l’età, si rafforzano con gli anni.

Il concetto di educazione alla difesa personale può essere definito come la capacità, conseguita attraverso un’adeguata preparazione fisica, di tutelare la propria persona da insulti esterni, in particolar modo, da aggressioni.

In realtà il concetto di difesa personale è molto più vasto.

Alla base di ogni DIFESA vi è la CONOSCENZA, il principio cardine su cui ruota ogni forma di prevenzione e la conoscenza non presuppone che l’uomo debba difendersi solo dall’uomo, ma che ogni individuo debba proteggere il proprio organismo da minacce e insidie che la stessa natura o lo stesso genere umano possono produrre.

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Testimonianze Migliori

Massimo T.

Oggi facciamo Karate Do

Oggi facciamo Karate. Con disciplina. Con rigore. Con fatica. Con amore. Oggi facciamo Karate. Ancora. A mani vuote e a piedi nudi, vestendo un Kimono consunto e allacciando una cintura che conosce bene le nostre dita. E’ Karate quello che facciamo oggi. Percorrendo un Do che Lei non si stanca di tracciare. Ascoltando la Sua voce che ancora sferza i nostri gesti. Ricalcando i Suoi passi con rispetto e con fiducia. Noi facciamo Karate.  Dentro e fuori il Dojo. Lo indossiamo come se fosse un Gi e ci sentiamo forti e fieri.

Roberta M.

Noi ragazze dello Zanshin

Allineate lungo il tatami, con i nostri kimono bianchi e spessi e l’espressione concentrata, abbiamo tutte ben chiaro che non esiste un modo femminile di fare Karate. Esiste solo un giusto atteggiamento mentale, quello che fa la differenza tra la forza e l’efficacia. Diciassette. Cinture nere e qualche sporadica marrone. Vogliamo apprendere, migliorare, conoscere, lasciare che le nostre mani imparino a trasformare il gesto in una tecnica pulita ed elegante, completata da una giusta dose di Kime.

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